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Non è vero che esiste soltanto la MALA-SANITA’,

ne è testimone Lello, un mio caro e fraterno amico

che ha avuto la fortuna di affrontare

dei gravi problemi

di salute in una

 

Struttura Sanitaria degna di essere segnalata


  

BUONA SANITA'

Il pronto soccorso funziona, il ricovero pure, la sala operatoria anche, il personale medico e paramedico si fa in quattro per curare ed assistere i pazienti, l’organizzazione è eccellente persino nella programmazione dei pasti, il giro della documentazione clinica e burocratica non perde un colpo, è possibile essere portati con il 118 da casa-ospedale A.R per i giorni necessari ad applicazioni specifiche in caso di mancata mobilità, il paziente è seguito dopo l’uscita per successivi controlli ed eventuali altri interventi: in altre parole la salute del paziente è affidata ad una struttura sanitaria di tutto rispetto ad elevati standard qualitativi.

Sembra di leggere assieme i desideri del paziente e gli obiettivi previsti nelle finalità della pianificazione sanitaria nazionale: è abbastanza noto che quando gli obiettivi della persona coincidono con quelli dell’organizzazione circostante, si raggiunge il massimo risultato di soddisfazione per entrambi.

E’ quello che è successo allo scrivente: si è trovato, per puro caso, vicino ad una struttura del genere da cui è stato soccorso con urgenza, per una minaccia di paralisi alle gambe.

Erano tre mesi che dolori fastidiosi giravano attorno al mio torace e non mi facevano dormire la notte: presi per reumatismi, ero andato a sentire il parere di un noto reumatologo, operante presso quella struttura, che aveva escluso tale patologia. In attesa di ulteriori accertamenti suggeriti e dallo specialista e da altri medici, i dolori erano combattuti con analgesici ed ero rimasto ospite di parenti nelle vicinanze della struttura.

Improvvisamente un giorno le gambe cominciarono ad intorpidirsi, cosa mai accaduta nei tre mesi prima, e dopo alcuni giorni di osservazione del nuovo fenomeno, la corsa verso quella struttura ed il suo intervento mi hanno salvato, grazie alle capacità e soprattutto alla intuizione di un medico che mi ha operato d’urgenza al midollo spinale.

Sono stato ricoverato per 18 giorni in questo ospedale della città toscana dove si corre il Palio e devo ammettere che sono stato curato non solo con competenza professionale e organizzativa, ma soprattutto dedizione e affetto da parte di tutto il personale medico e paramedico: ero in una stanza a sei letti, con una rotazione elevatissima del posto letto dovuta alle urgenze della neurochirurgia, ebbene io non ho mai sentito o visto il personale lamentarsi, ma ho solo visto gente che affrontava di continuo le novità risolvendo problemi, sia di giorno che di notte.

E’ chiaro che queste sono impressioni del tutto personali e per di più ricevute in condizioni fisiche non certamente normali, ma vorrei ugualmente augurarmi, che fossero quelle di tutti coloro che si avvalgono del nostro Servizio Sanitario Nazionale.

Lello