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 Metamorfosi di un PC (1988)

Erano gli anni in cui la IBM aveva messo sul mercato i primi PS2; come tanti ero preoccupato da questa "mossa a sorpresa della grande casa"; c'era il rischio che il futuro di quelle piccole ma meravigliose macchine dovesse cambiare. Fu per questo che con il documento che segue, volli raccontare nei dettagli ciò che quell'architettura "aperta" che si voleva abbattere, mi aveva consentito di fare.


METAMORFOSI DI UN PC

Sono ormai 6 anni che possiedo un PC IBM e posso sicuramente tirare le somme per stabilire se a suo tempo feci o non un buon acquisto.

Lo comprai infatti nel 1982, non era proprio la primissima versione, ma era comunque un PC BASE di quelli con i chip di memoria da 64 Kb (la prima versione aveva i chip da 16 Kb). Vi lavorai i primi tempi con il DOS 1.1!

La sua configurazione era:

  • Unità centrale con alimentatore, due floppy da 360Kb, attacco per unità nastro a cassetta, bus dotato di 5 slot a disposizione di cui 2 già occupati dal controller per floppy e dal controller per video monocromatico e stampante parallela.
  • Tastiera con 84 tasti.
  • Stampante IBM grafica 80 cps e 80 colonne.

L'apparecchiatura era il massimo che mi ero potuto permettere senza incrinare irrimediabilmente i rapporti familiari. 

I miei obiettivi erano però più ambiziosi e sapevo già che avrei migliorato la configurazione. Devo dire che il piccolo PC ha risposto in una maniera sorprendente alle mie sempre più audaci esigenze tanto che non ho resistito al desiderio di raccontare agli utenti ed appasionati di questa macchinameravigliosa tutta la sua metamorfosi.

 
INTERVENTO 1 

Erano passati solo pochi giorni dall'acquisto ed ebbi l'esigenza di portare la memoria centrale a 128Kb. Aprii il contenitore ed aggiunsi 9 chip sulla motherboard. Che piacere! Ora potevo usare anche il macro assembler (il MASM e non solo l'ASM).

 
INTERVENTO 2 

E' sempre comodo avere più memoria e non appena riuscii a procurarmi altri 18 chip (a prezzo stracciato) approfittai per completare il corredo e per non vedere più quei poveri zoccoletti vuoti. Ero ora a 256Kb.

 
INTERVENTO 3

I programmi cominciavano ad abbondare, la mia scrivania era sempre più sommersa dai dischetti, spesso la ricerca di un programma era lunga e noiosa, in più bisognava continuamente ad aprire e chiudere gli sportellini. Troppa fatica; mi resi conto che non potevo fare più a meno di un hard disk. Mi capitò un'occasione da non perdere, c'era in giro una offerta speciale di espansioni per PC, si trattava di un altro contenitore identico a quello del PC completo di alimentatore da 130 watt, un hard disk da 10 Mb con il suo controller e dotato di una scheda per comunicare con il bus del PC. Nel PC doveva essere inserita un'altra scheda da cui partiva un grosso cavo per il collegamento all'espansione. Comprai l'espansione; nel PC dovetti quindi inserire un'altra scheda per cui mi rimasero solo due slot liberi, ma nell'espansione che ne aveva 8, ne acquisii altri 6 (perchè 2 degli 8 erano occupati dal controller disco e dalla scheda di interfaccia con il PC).

 
INTERVENTO 4

Il fatto che ad ogni accensione della macchina ero costretto a impostare ora e data, mi dava un gran fastidio e anche la memoria a soli 256Kb mi procurava nuovamente qualche problema. Trovai allora una magnifica scheda che conteneva 384Kb di memoria RAM e anche un orologio perpetuo con batteria al litio di backup. Occupai così un altro slot del PC, superai il problema della impostazione manuale della data e passai ad appartenere al mondo di quei pochi (a quel tempo), che disponevano di tutta la memoria gestibile dal DOS, i fatidici 640Kb.

 
INTERVENTO 5

Intanto avevo cominciato a sperimentare i collegamenti tra macchine ed avevo assolutamente bisogno di una porta asincrona. Niente paura, ancora pochi soldi e il problema fu presto superato. Sistemai questa volta la scheda nel contenitore dell'espansione.

 
INTERVENTO 6

Pare impossibile ma vi assicuro che uno come me riempie un disco da 10 Mb in pochissimo tempo, ed allora si impone aumentare la memoria di massa a disposizione. Ancora una volta il problema fu superato con l'acquisto di un altro disco da 20 Mb (un BASF 6503 slim) che trovò posto nel CASE dell'espansione; per controllarlo bastò soltanto sostituire una EPROM sul controller preesistente.

 
INTERVENTO 7

Intanto la stampante non mi soddisfava più, ero e sono un grande appassionato dell'assembler e la lista di grossi assemblaggi mi faceva perdere troppo tempo. Feci allora la pazzia; misi da parte la stampantina IBM e acquistai una magnifica Honeywell 34CQ perfettamente compatibile, ma con 132 colonne e una velocità di 200 cps.

 
INTERVENTO 8

Ormai la macchina sembrava completa, ma non mi fermai lì. Non avevo ancora nè possibilità di grafica nè di colore. Fin dall'inizio non avevo preferito il video colore, oltre che per la spesa, anche perchè non mi piaceva la qualità del testo con quel tipo di video. Pensai che se avessi aggiunto un video colore, piuttosto che sostituire quello monocromatico, avrei avuta la possibilità della grafica pur potendo continuare ad usare il video monocromatico, che era migliore per i testi. Approfittai di un'altra offerta di video colore BASE, (quello che era stato costruito dalla IBM per il PC junior) e scheda controller colore che sistemai nel contenitore dell'espansione. Dopo aver spostato solo qualche dip switch ora ero in grado di passare da un monitor ad un altro con la sola pressione di un tasto (avevo reperito un programmino che mi offriva questa possibilità); in più certi prodotti (LOTUS 1-2-3 ad esempio) gestivano anche due video inviando il testo su quello monocromatico e i grafici su quello a colori; infine potevo anche far divertire i miei figli con i simpatici giochini che richiedevano la grafica.

 
INTERVENTO 9

Sulla motherboard c'era uno slot ancora vuoto che mi faceva tanta tenerezza. Approfittai di un amico che andava negli USA e gli chiesi di acquistarmi un coprocessore matematico, cioè un 8087 a 5 Mhz; spendendo soltanto 105 dollari, tranqulizzai lo zoccoletto e acquisii anche un'alta velocità nei calcoli degli spreadsheet.

 
INTERVENTO 10

Questo fu un altro colpo di fortuna. Un mio amico vendeva una scheda JRAM (era una above board) capace di 2Mb di memoria RAM e con a bordo già i chips per 768Kb. Installai la scheda su un ulteriore slot del PC.

 
INTERVENTO 11

A distanza di pochi giorni avevo già aggiunto sulla scheda JRAM altri 18 chips di memoria da 256Kb l'uno, portando la scheda a contenere ben 1,5Mb. Ormai lavoro, quasi sempre su disco virtuale generato nella memoria JRAM con velocità fortemente superiore a quella che si avrebbe con accessi all'hard disk; dispongo di uno spool con buffer da 128Kb per cui mentre sviluppo programmi stampo le liste di grossi assemblaggi e so che se avessi ancora bisogno di memoria potrei ancora aggiungere chips per altri 512Kb. A proposito il software che accompagna la JRAM consente di avere 704Kb per il DOS piuttosto che 640Kb, basta essere sicuri che l'indirizzo assoluto A000 sia libero.

 
INTERVENTO 12

Da non molto ho aggiunto una nuova porta seriale per gestire in spool anche una vecchia stampante DIGITAL che avevo inutilizzata da tempo (la usavo con un microcomputer ITT 3030 con sistema operativo CPM, ormai abbandonato); la scheda acquistata ha una sola porta seriale ma è a sua volta espandibile a gestire due porte solo aggiungendovi alcuni chips. Ed ora mentre sviluppo programmi ho due stampanti in funzione. Che gioia per la famiglia !

 
INTERVENTO 13

E' da tempo che sento parlare del V20, il microprocessore della NEC perfettamente compatibile con 1'8088 ma che a parità di clock risulta più veloce (infatti esegue alcune istruzioni utilizzando un minor numero di cicli macchina). Me lo sono procurato e ho fatto la sostituzione. Le utility NORTON denunziano un miglioramento del 70%, ma un mio esame più approfondito rivela che il miglioramento sicuro è del 12%. Non è molto ma serve anche questo.

 
INTERVENTO 14

Durante una visita ad una mostra di apparecchiature informatiche decido di regalarmi un MOUSE. E' seriale, preleva l'alimentazione dalla tastiera a mezzo di un apposito connettore passante che si inserisce lungo il cavo della stessa. E' ora molto piu' comodo usare WINDOWS o STORYBOARD PLUS 

 
INTERVENTO 15

Questa volta l'ho fatta grossa. Ero stanco di lavorare con il MOUSE su un video colore CGA. La definizione era veramente scarsa. E' da tempo che leggevo delle magnifiche schede controller per monitor EGA. Ma volevo fare un investimento il più possibile duraturo. E allora, con l'aiuto di un amico americano che poteva acquistare negli USA, mi sono fatto arrivare uno dei primi monitor MULTISYNCH della NEC, è un 15" che insieme ad una scheda controller GENOA PLUS mi è costato ben UN MILIONE di lire. Il risultato è meraviglioso. Metto così da parte sia il vecchio monitor monocromatico e che quello a colori e i relativi controllers. Negli slot che si liberano inserisco la scheda GENOA e una scheda porta parallela per continuare a controllare la stampante (questo è stato necessario perchè la porta parallela era a bordo del controller monocromatico che ho abolito). Ora il mio computer è diventato un altro. Posso far girare programmi che usano la grafica Hercules, CGA, EGA o VGA. Ho installato particolari drivers per utilizzare WORDSTAR e LOTUS 1-2-3 con una pagina video che comprende fino a 60 righe per 156 colonne. I colori sono meravigliosi, lavorare con il MOUSE e i programmi per disegnare è un piacere che pochi si possono permettersi.

 
IL PROSSIMO PASSO 

La storia è finita? Per ora si, ma credo solo per ora. Non posso rimanere infatti legato per sempre al PC-DOS, sto studiando l'OS/2 e mi sento fortemente attratto da questo nuovo mondo. La mia vecchia macchina, malgrado tutto non può utilizzare questo nuovo sistema operativo perchè il suo processore (il glorioso 8088) non è adatto. Ed allora sto già progettando di dividere i due BOX (PC ed espansione) per trasformarli in 2 PC. Potrei acquistare una motherboard con un 80286 che ha la dimensione adatta ad essere inserita nel modulo di espansione e un controller dischi; potrei riutilizzare i controllers e i video colore e monocromatico che ho conservato e dovrei procurarmi solo un'altra tastiera; sposterò un hard disk nel CASE dell'espansione e uno in quello del PC, dividerò i floppy uno per macchina e quando ne avrò voglia vi aggiugerò un floppy da 3,5 pollici (gestibile dal controller tipo AT). Poi logicamente metterò le due macchine in rete locale.

 
 
UN COMMENTO

A che serve tutta questa storia? Non è solo il piacere di raccontare le vicissitudini del mio PC. Quello che è stato possibile fare dipende esclusivamente da1 meraviglioso progetto del PC IBM, dall'accettazione universale che questo standard ha avuto, dalla capacità di tante case produttrici di hardware di creare schede e pezzi utilizzabili con questa macchina. Ma c'è in me un grande dispiacere. La meravigliosa macchina "aperta" che l'IBM ha inventato, sta per morire. La stessa IBM l'ha uccisa sostituendola con una serie nuova, la cui apertura è certamente discutibile.

Io credo che l'IBM aveva proprio il diritto di difendersi dai clones che imperversavano, anzi avrebbe dovuto attuare anche prima azioni opportune per evitare la "fotocopia" delle proprie apparecchiature e l'uso dei chip custom è un ottimo sistema per risolvere il problema. Ma era proprio necessario sostituire una macchina così universale con una nuova serie che adotta una nuova architettura? Molti dicono che non vi sono motivi tecnici per farlo, ed io sono tra quelli. La stessa IBM ha dimostrato con l'architettura 360/370 che si può continuare ad innovare e a rimanere i primi nel mondo, senza modificare un'architettura ormai universale.

Allora spero molto nei compatibili, spero che si vorrà continuare sulla strada del bus già esistente o comunque con un bus nuovo ma che accetti anche le vecchie schede; spero che le tante case costruttrici esistenti continuino a produrre schede sempre più avanzate, ma mantenendo la compatibilità con le schede motherboard esistenti e future. L'OS/2 non richiede l'uso del microchannel, e macchine con un numero elevato di slot a disposizione saranno senz'altro più richieste di quelle che hanno tutto o quasi sulla motherboard.

Come avrei fatto a salvare i miei investimenti passando da un PC BASE a quello finale che ho ora, se fossi partito da un PS2 modello 30?

FRANCO FELLICO'

Per fortuna l'IBM non riuscì nel suo intento, anzi dovette cedere al mercato e fare addirittura macchina indietro sulla nuova architettura proposta; vinse fortunatamente la forza degli utenti ed il vero PC continua ad essere la macchina che si assembla utilizzando le parti che più si adattano alle esigenze di ciascun acquirente.

Le metamorfosi sopra illustrate oggi sono dunque ancora possibili; è per questo che non ho mai buttato niente ed ho sempre riutilizzato buona parte delle apparecchiature acquistate al punto; la prova inconfutabile è che oggi il mio ...parco macchine ha raggiunto il ragguardevole numero di 8 apparecchiature tutte in rete tra loro e con svariati sistemi operativi.


 

Altri documenti:

il calcolatore elettronico (1969) 
il decalogo del programmatore (1983) 
migliorare se stessi (1988) 
il nuovo mondo informatico (1988) 
l'architettura 80386 (1989) 
il direttore generale al CED (1990) 
il futuro dei computers (1996) 

 

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