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Il microcomputer ITT 3030 (1981)

 

Mentre io continuavo ad implementare l'hardware ed il software della mia macchina, naturalmente il resto del mondo non stava a guardare e non c'era giorno in cui non apparisse sul mercato un nuovo microcomputer. Ormai le macchine disponevano tutte di tastiera e monitor monocromatici di varie dimensioni, avevano tutti dai 16 ai 64 kb di memoria RAM, usavano per lo più CPU 8088 o 8086 INTEL e moltissimi lo Z80 della Zilog. 

Quasi tutti erano dotati di uno o due unità floppy da 5 e 1/4 pollici con capacità che variavano tra i 120 e i 560 Kb. Cominciavano anche ad essere dotate di un piccolo sistema operativo (il più noto e più adottato era il CP/M) e in quanto al software per lo sviluppo, cominciavano ad essere disponibili i primi assemblatori. 

Naturalmente in non potevo rimanere legato per sempre al mio caro CHILDZ e alla metà del 1981 acquistai un ITT3030 così equipaggiato:

  • CPU Z80A a 4Mhz
  • 64 Kb di RAM
  • 2 Floppy da 5 e 1/4 con capacità di 520Kb
  • Tastiera estesa
  • Video monocromatico da 12 pollici (24 righe da 80 colonne)
  • Una porta parallela e due seriali

Rispetto al mio CHILDZ la nuova macchina aveva lo stesso processore ma montava il modello Z80A che lavorava con un clock doppio (4Mhz anzichè 2); il suo video era 24 righe per 80 colonne contro le mie 16 righe per 64 colonne; i caratteri sulla tastiera e sul video erano maiuscoli e minuscoli contro i solo maiuscoli del CHILDZ; disponeva di floppy disk anzichè di cassette; era infine dotata di un vero sistema operativo (il CP/M) mentre la mia vecchia macchina ne era completamente sprovvista.

La nuova macchina era molto più completa di quella che avevo usato per oltre due anni, ma tutto il lavoro di software che avevo fatto con il CHILDZ non andò perduto; infatti per prima cosa prelevai tutto il software di base realizzato per il CHILDZ e installato sulle sue Eprom e lo trasformai in un modulo che chiamai DOS ASSIST. Il modulo veniva caricato da floppy all'avvio di ogni mia applicazione, per cui tutte le routines che i miei programmi erano abituati a chiamare rimasero disponibili, in più poichè il modulo DOS ASSIST non risiedeva più in Eprom, mi era possibile effettuare aggiunte e correzioni molto più facilmente.

Ovviamente anche il mio assemblatore e tutti i programmi che avevo già realizzato furono facilmente portati a funzionare sulla nuova macchina, e tutti si avvalsero della maggiore velocità e della possibilità di usare files su disco (sia pure floppy).

Su questa nuova macchina cominciai ad assaporare il piacere di veder girare programmi interessanti quali il primo foglio elettronico (si chiamava VISICALC) che anche se con un numero molto ridotto di celle aveva gettato le basi di questa meravigliosa tecnica di elaborazione. Ebbi anche il piacere di utilizzare il DBASE 2 (una delle prime versioni di quell'ottimo prodotto dell'Ashton Tate); in quella versione potevano essere definite soltanto due tabelle per database, ma già si riusciva a realizzare programmi di una certa importanza; ricordo che con quel prodotto realizzai un magnifico programma di magazzino. 

 

Forto dell'ITT3030